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LE PROPOSTE
• Mortadella
• Salame Rosa
• Coppa di testa
• Salame e salsiccia passita
• Salsiccia Fresca
• Cotechino
• Zampone
• Lombo cotto
  DAL MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE DI BOLOGNA
 STORIA DI ENNIO PASQUINI


UNA FETTA TIRA L'ALTRA
di R. Curti e M. Grandi
rivista SCUOLA OFFICINA
numero 1 anno 2001


Ennio Pasquini è nato a Crevalcore (BO) nel 1934 e nel 1948 ha frequentato i corsi di avviamento professionale all'Aldini-Valeriani. Nell'immediato dopoguerra non era facile trovare da lavorare nonostante la grande passione per la meccanica. Iniziava così un percorso attraverso diverse occupazioni: in una vetreria dove confezionavano bottiglie e altri oggetti in vetro; in una officina che stampava bachelite; in una piccola fonderia; infine all'Italo-Svizzera che produceva macchine agricole.
Siamo nel 1950 e il giovane Ennio dopo quella per la meccanica aveva un'altra grande passione: la bicicletta. Appena poteva andava a correre, partecipando anche a gare per esordienti. Durante una manifestazione ciclistica conobbe il titolare di una piccola azienda artigiana che produceva salumi e aveva organizzato una squadra per divertire i suoi giovani dipendenti oltre che per farsi un po' di pubblicità. Gli chiesero di correre con loro e, insieme alla società sportiva, si trovò a frequentare spesso anche il laboratorio di produzione. Venne un'offerta di assunzione. Ennio accettò con la riserva di continuare ugualmente a cercare un'occupazione più corrispondente alla sua passione per la meccanica. A lui piaceva l'aggiustaggio, l'attrezzeria, piaceva usare la lima con cui faceva cose egregie. Ma bisognava lavorare per vivere e l'offerta allora era quella, le industrie non erano ancora assestate e non c'era grande richiesta. Gli dissero va bene, intanto vieni poi vedremo.
Dopo tre anni era andato a lavorare in un'altra azienda dove si facevano macellazione e produzione di salumi.
 

Allora quasi tutti i negozi qualificati di Bologna avevano un laboratorio in proprio per la produzione di salumi e carni fresche. Non esisteva un trasporto specializzato con i frigoriferi, l'approvvigionamento era precario e chi aveva bisogno di fare certe trasformazioni doveva prendere l'animale vivo per macellarlo sul posto. Fu così che Pasquini conobbe una signora che aveva un negozio con relativo laboratorio non più in uso perchè non disponeva di personale o familiari in grado di occuparsene. Dopo 5-6 anni di apprendistato e di specializzazione, siamo alla metà degli anni 1950, grande era la voglia di mettersi in proprio. Prese così in affitto il laboratorio della signora e cominciò a fare l'imprenditore.
Era l'anno 1957, Ennio si era sposato nel 1955. La moglie era figlia di Roberto Brusiani, "capomastro" di Pasquini nel primo laboratorio che aveva frequentato, quello delle corse in bicicletta. Brusiani veniva da una famiglia di esperti produttori di salumi del modenese e nel laboratorio era un "capurel", detto in bolognese. Quando Ennio prese l'iniziativa di mettersi in proprio fu Brusiani ad offrirsi di aiutarlo. L'esperienza del suocero e la sua giovane forza, allora Pasquini aveva 23 anni, potevano combinarsi. Brusiani aveva sempre fatto il salumiere fin da bambino e suo padre era stato "stufatore" in una delle più importanti industrie del modenese. Lo stabile preso allora in affitto è quello di via delle Tofane a Bologna, dove Pasquini è rimasto per sessant'anni.
Negli anni 1930 funzionava come macello e laboratorio per la preparazione dei salumi venduti nel negozio esterno. Pasquini vi subentrò iniziando a lavorare con buona volontà: faceva la macellazione e dalla carne ricavava vari tipi di salumi, salsicce e anche la mortadella, nella cui produzione metteva a frutto l'esperienza di Brusiani.
Allora le macchine utilizzate erano molto primitive. Con il tempo il locale venne ristrutturato, messo in ordine, nuove tecnologie furono acquistate in regola con le normative CEE.



 
  Il salumificio è chiuso
per cessata attività
dal novembre 2017.
 L'eredità di Pasquini
L'attività e le ricette di Ennio
non sono state cedute ad altri
per volontà della famiglia. Nessun altro produttore può dichiararsi erede di Pasquini.
 
  Gli unici eredi sono la moglie Isa Brusiani e i figli.

Il marchio è di proprietà della famiglia Pasquini.

Traendo un bilancio della sua vita Pasquini afferma: "le conoscenze di meccanica e l'uso di lime e altri attrezzi imparato a scuola, mi hanno aiutato moltissimo.
All'inizio si lavorava con macchine primordiali, con trasmissioni a cinghie e mi sono sempre districato riuscendo a farle funzionare nel migliore dei modi. Nello stesso tempo, pur non facendo brevetti, sono riuscito a far fare agli altri le cose che andavano bene a me.
La mortadella è il principe dei salumi. A Bologna senza mortadella non si può stare. Un panino, pane fresco, con due fette di mortadella è il meglio che si possa avere".



Visita la pagina sulle Due Torri
di mortadella esposte a Sana 2005
Fiera di Bologna



 PASQUINI & BRUSIANI - Via delle Tofane 38 - BOLOGNA - pasquiniebrusiani@libero.it